L'artista

Daniela Sandoni
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Si dice che gli artisti abbiano il privilegio di poter creare un mondo a loro piacere.
Per quanto mi riguarda ho sempre rappresentato una natura tranquilla, in cui tutte le possibili occasioni di albe, meriggi e tramonti, di campi, prati, e giardini, di fiori e di frutti, fossero un’occasione per fare pittura in omaggio alla bellezza del mondo. Inoltre, poiché il bello è anche il simbolo del bene morale (Kant, “La critica del giudizio”), ho cercato di non renderlo lezioso, artificioso o banale, di non adoperare un gusto puramente decorativo, ma di trasmettere il senso della composizione dell’armonia cromatica con una consapevole oculatezza nei dettagli. Alludere ad una storia, più che raccontarla, è, secondo me, il modo migliore per non togliere aria all’ambiente.
In questo modo le piccole storie prosaiche, le normali situazioni quotidiane che dipingo, potrebbero donare una pausa al respiro affannato della vita odierna.
Non mi limito a descrivere in modo accattivante solo quello che vedo, ma cerco di cogliere anche le emozioni dello spirito, gli attimi sospesi, le memorie recenti e lontane, cosicché, se il quadro è ben realizzato, arricchirà il cuore di chi lo osserva.
Tutto questo, in tempo di internet, di innovazioni tecnologiche, di video, installazioni e performances, può sembrare anacronistico, ma sono certa che non è così e continuerò a dipinge per appagare la mia anima ed arricchire la nostra visione della natura. Se lo sguardo della società, politica e civile, fosse più attento e corretto nei riguardi dell’arte, molti artisti potrebbero avere più possibilità di farsi conoscere, senza dover soggiacere alle richieste economiche del cosiddetto “mercato”, o rimanere nascosti e sconosciuti.
Daniela Sandoni